Sezione ESPLORAZIONE URBANA | Il concetto di esplorazione urbana è affrontato a partire dalle azioni degli esponenti del movimento UrbEx, o Urban Exploration, una “sottocultura” i cui aderenti sono specialisti nella scenografica documentazione di luoghi abbandonati e di difficile accesso. La mostra Le Rovine Esposte. Urban Exploration (27 maggio-23 giugno), curata da Enzo Biffi Gentili (MIAAO) e voluta dalla Fondazione OAT e OAT, mette in mostra le fotografie tratte dalla recente missione a Torino dell’urban explorer francese Christophe Dessaigne e l’installazione degli italiani Arianna Arcara e Luca Santese composta da foto trovate, sovente scattate dalla polizia, in edifici degradati a Detroit. A corollario della mostra martedì 28 maggio alle ore 18.00 ci sarà l’incontro “Il valore delle rovine” con gli artisti protagonisti e alle ore 21.30 l’appuntamento “Ruinenwerk” a cura di Musica 90 che propone le improvvisazioni musicali dell’artista della scena elettronica Davide Tomat, del chitarrista Paolo Spaccamonti e del percussionista Dario Bruna per le sonorità della videoperformance a cura di Carlotta Petracci. Sezione SMART | La mostra guida di questa sezione, promossa dallo studio Greengrass, si intitola Dal futurismo al futuro sostenibile (27 maggio-1 giugno) e intende raccontare 100 anni di creatività e industria, di arte e impresa nell’ex triangolo industriale d’Italia (Torino, Genova, Milano), oggi impegnato nelle nuove sfide “smart city”; dalle tre cosmopoli dei fturisti degli anni ’20-’30 ai giorni nostri di delineare per le smart city uno sviluppo futuristico altrettanto innovativo ma riconciliato con la natura e la tecnologia (come nel terso paradiso del maestro Pistoletto). Ma una città (e un Paese) intelligente si misura con la gestione delle catastrofi naturali. Su questo tema la Fondazione OAT e plug_in presentano gli esiti del workshop “Architetture per la catastrofe”, curato a marzo da Emanuele Piccardo e Anna Rita Emili, con una conferenza (30 maggio, ore 16.00) e la realizzazione del prototipo del modulo abitativo post catastrofe. Sezione PAESE OSPITE | La mostra Identidad en la Diversidad. Architettura argentina (27 maggio-23 giugno), organizzata dal Ministerio de Relaciones Exteriores y Culto – Gobierno de Buenos Aires, e da OAT e Fondazione OAT, propone uno sguardo sull’architettura argentina, da quella storica ai progetti vincitori dei concorsi recenti, con uno sguardo anche agli architetti piemontesi che ne furono protagonisti fra Otto e Novecento; la mostra ha l’allestimento progettato dal grande architetto italiano d’Argentina Clorindo Testa (scomparso lo scorso 10 aprile) e sarà introdotta dal convegno inaugurale (27 maggio ore 10.30), a cura di Liliana Pittarello e Emiliano Cruz Michelena, che metterà in luce il ruolo che gli architetti italiani hanno avuto nel disegno delle città argentine. Il festival sarà inaugurato lunedì 27 maggio ore 18.00 e resterà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 21 con conferenze, mostre, laboratori, happening, concerti,… e chiuderà – ad eccezione di due mostre Rovine Esposte. Urban Exploration e Identidad en la diversidad. Architettura argentina visitabili nei week end successivi fino al 23 giugno. La novità di quest’anno è data anche dal giornale del festival “Archemist” in distribuzione gratuita, realizzato con la preziosa collaborazione dello IAAD e l’immagine di copertina del noto illustratore Emilano Ponzi. È possibile scrivere la propria interpretazione dell’illustrazione su www.lastampa.it/taoblog sul testo “Un gorilla in città” e su twitter #archemist, e ovviamente condividere su facebook.