Al Santuario di San Giovanni d’Andorno un omaggio alla “Bürsch”, alla sua storia, ai suoi personaggi e alle sue tradizioni, in un viaggio ispirato al testo scritto da Massimo Sella e dedicato appunto all’Alta Valle Cervo.
Saranno gli attori di Teatrando e interpretare lo spettacolo itinerante “Bürsch – Le anime della vallata” che, nato da un’idea di Danilo Craveia e Anna Bosazza (autori dei testi) e realizzato con la collaborazione del Centro di Documentazione dell’Alta Valle Cervo e dell’Opera Pia Laicale, sarà presentato Sabato 21, Domenica 22 e Sabato 28 Settembre.

Valëtte e picapere, masche e siunere sono i personaggi che si racconteranno al pubblico, intento a seguire i passi di una ragazza di oggi, che si ritrova a trascorrere alcuni giorni di vacanza in Valle Cervo. Alla ricerca disperata e vana di una zona in cui il suo smartphone riceva una parvenza di segnale, la ragazza, dapprima estranea al luogo, smetterà di percepirlo in modo ostile, proprio grazie all’incontro con l’anima più profonda della valle. Questa infatti le si manifesta e le parla attraverso le storie e i personaggi che affiorano dalla pagine di un libro, lasciato nelle sue mani da una misteriosa figura femminile, che sembra accompagnarla lungo il suo cammino.
Con la regia di Paolo Zanone e Veronica Rocca, le dieci scene del percorso (che dal Santuario raggiungerà anche il cimitero e il “Campanun”) raccontano degli uomini e delle donne della valle. I primi, abili scalpellini, trascorrevano gran parte dell’anno lontano da casa, impegnati nei lavori che gli impresari valligiani realizzavano in ogni angolo del mondo, dalla Sardegna al Perù, dall’America alla Francia. Le seconde, forti, determinate e indipendenti, lavoravano in valle e si occupavano di casa e famiglia da sole. Il loro era quindi un rapporto di coppia decisamente particolare, che si ritrova nei modi di dire e nei motti di saggezza popolare. L’indipendenza femminile si lega anche al proliferare di leggende sulle “masche” (le streghe) molto presenti in Valle Cervo, e quindi anche nello spettacolo, insieme ad altri personaggi che si muovono tra storia e leggenda: dal “Fol d’Andorn” agli spiriti irrequieti dei defunti, che di notte attraversano ponti e percorrono le creste dei monti. Gli spettatori ascolteranno anche le parole dello stesso Massimo Sella, personaggio affascinante ed eclettico che, pur non essendo originario della valle, seppe raccontarla con un passione e una sensibilità particolari, riflesso del grande amore che provava per sua moglie, Edvige Magnani, lei sì nata nella Bürsch, in una delle grandi famiglie di impresari edili della zona.

In una delle scene saranno coinvolte anche le Valëtte an Gipoun, mentre a metà percorso la Pro loco di Campiglia e il bar del Santuario prepareranno le classiche miasce e la cioccolata calda. Alla realizzazione collaboreranno inoltre le Pro loco della valle, altre associazioni di Campiglia, il gruppo Ana e la Protezione Civile.

Lo spettacolo sarà in scena Sabato 21, Domenica 22 e Sabato 28 Settembre con ingresso a gruppi ogni 20 minuti dalla zona alta del Santuario: al sabato dalle 20.30 alle 22.30 e alla domenica dalle 19.30 alle 21.30.
Biglietto: 15 euro (intero) e 12,50 (ridotto).
Si consiglia la prenotazione, per scegliere l’orario della partenza: 333.5283350.
Si segnala inoltre che sarà possibile cenare entro le 21 al ristorante del Santuario (info: 015.60029).

IMPORTANTE: il percorso si snoda anche verso il cimitero e lungo il sentiero che sale al Campanun, con tratti su mulattiere e non illuminati. Si raccomandano pertanto scarpe da camminata e torcia elettrica.