Quella del novantaquattrenne Katz è una carriera mondiale, con oltre 250 personali e 500 collettive in settant’anni di attività espositiva.
In Europa la conoscenza della sua opera, inizialmente riservata a pochi, è aumentata costantemente a partire dagli anni Novanta. Nei decenni precedenti, nonostante gli ottimi riscontri sul mercato, la sua poetica risultava distante dalle ricerche della critica e delle istituzioni. Sia nei periodi nei quali la pittura era guardata con maggior diffidenza (anni Settanta e Novanta), sia nei momenti in cui veniva “riabilitata” (Ottanta), si prediligevano gli artisti impegnati, le opere di denuncia o di rottura, l’impegno politico o sociale, l’anti-sistema. Inoltre, spopolavano le espressioni installative, performative e relazionali, i nuovi media, le contaminazioni tra linguaggi.
Al contrario l’arte di Katz, raffinata e fortemente coerente con se stessa, non presuppone l’azione, ma la contemplazione. Distante dagli “intellettualismi”, descrive la vita per quella che è, alla ricerca della bellezza e dell’armonia.
FINO AL 18 SETTEMBRE IL MART DI ROVERETO ESPONE ALEX KATZ
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