Ampia retrospettiva dedicata alla fotografa franco-svizzera scomparsa all’età di 97 anni nella sua casa di Parigi il 28 dicembre 2021. Sabine Weiss è stata tra le maggiori rappresentanti della fotografia umanista francese insieme a Robert Doisneau, Willy Ronis, Edouard Boubat, Brassaï e Izis. Unica fotografa donna del dopoguerra ad aver esercitato questa professione così a lungo e in tutti i campi della fotografia – dai reportage ai ritratti di artisti, dalla moda agli scatti di strada, con particolare attenzione ai volti dei bambini, fino ai numerosi viaggi per il mondo –, Sabine Weiss ha partecipato attivamente alla costruzione di questo percorso espositivo, aprendo i suoi archivi personali, conservati a Parigi, per raccontare la sua straordinaria storia e presentare il suo lavoro in maniera ampia e strutturata. L’esposizione è un tributo alla sua carriera, con oltre 200 fotografie. Gli scatti esposti a Palazzo Ducale nella Loggia degli Abati ripercorrono, insieme a diverse pubblicazioni e riviste dell’epoca, il lavoro della fotografa, dagli esordi nel 1935 fino agli anni 2000. Come testimoniano le foto dei bambini e dei passanti, fin dall’inizio, Sabine Weiss dirige il suo obiettivo sui corpi e sui gesti, immortalando emozioni e sentimenti, in linea con la fotografia umanista francese. È un approccio dal quale Weiss non si discosterà mai, come si evince dalle sue parole: «Per essere potente, una fotografia deve parlarci di un aspetto della condizione umana, farci sentire l’emozione che il fotografo ha provato di fronte al suo soggetto».
Per informazioni: https://smart.comune.genova.it/articoli/sabine-weiss-la-poesia-dell%E2%80%99istante