A cura di Francesca Cappelletti e Lucia Simonato. La mostra indagherà l’intenso dialogo di Rubens con la scultura: non solo quella antica, appassionatamente ‘riportata in vita’ dall’artista fiammingo nei disegni realizzati nel corso del suo importantissimo soggiorno italiano (1600-1608), ma soprattutto quella moderna. Della produzione plastica rinascimentale (in primis Michelangelo) Rubens fu tenace osservatore. Di quella a lui contemporanea fu fervido ispiratore e spesso un inatteso punto di riferimento anche per gli scultori italiani. Grazie al suo patrimonio straordinario, la Galleria Borghese metterà in scena confronti altrove impossibili, ad iniziare da quelli tra la grafica di Rubens e i marmi di Gian Lorenzo Bernini. Inoltre, la mostra valorizzerà l’importanza per l’artista di Anversa del modello tizianesco, ancora compulsato dai suoi seguaci fiamminghi negli anni venti proprio dentro alle sale della dimora pinciana. Con un percorso inedito, non privo di affondi leonardeschi e caravaggeschi, la mostra celebrerà Rubens e il suo tocco di Pigmalione, alla ricerca di una nuova definizione del naturalismo seicentesco. Ingresso gratuito.

Per informazioni: https://galleriaborghese.beniculturali.it/exhibition/il-tocco-di-pigmalione-rubens-e-la-scultura-a-roma/