Stefania Massera, 35 anni, a capo dell'azienda Massera, in attività dal 1920, con i fratelli Tiziano, Sabrina, Gabriele e con papà Gianni (figlio di Gino Massera) e la mamma Morena ora anche sindaco, si definisce una donna in carriera?

No, non mi definisco una donna in carriera. Forse perchè la carriera non l'ho realmente mai cercata, e non è di mio interesse. Sono cresciuta in un piccolo paese, Sala Biellese, sconosciuto dal resto del Biellese, in una famiglia in cui non c'è mai stata l'ambizione di fare carriera, ma solo la volontà di offrire un prodotto come il pane per poter vivere una vita dignitosa. Quella politica è stata tramandata di generazione in generazione, e forse è stato quello che ci ha portato a stare con i piedi ben saldi per terra. Questo è da scindere dall'argomento amministrativo comunale in quanto è stata una scoperta anche per me questa passione nata, non per la politica, ma per volontà di amministrare il mio piccolo comune. Quindi anche questo non lo faccio per la carriera, ma per fare del bene agli altri, che forse fa parte del mio modo di essere. Mi rendo conto che è sicuramente una grande crescita personale e il mio modo di essere ambiziosa mi sprona per cercare di imparare sempre di più raggiungendo degli obiettivi.

La sua azienda è conosciuta oltre i confini del Biellese, può ripercorrerne brevemente la storia?

Se pensiamo che si è nati come panettieri in un semplice forno di paese che tra poco sta per diventare un museo, sicuramente i miei avi non avrebbero mai immaginato di poter arrivare fino a qui. Una realtà nata per necessità del bisnonno Luigi, divenuto invalido, ed obbligato a cambiare mestiere. L'ambiziosità del Nonno Gino, già da piccolo ha portato ad avere una bella base su cui partire con la parte dolciaria, che con l'arrivo dei due figli si è sviluppata tutta la linea produttiva di pasticceria secca. Poi siamo subentrati noi quattro fratelli, che con il supporto sempre di mamma Morena e di papà Gianni, abbiamo sviluppato la parte commerciale con i punti vendita e altri prodotti di arte bianca oltre che di cioccolateria. Sicuramente lo sviluppo dal 2018 del sito e-commerce online riusciamo ad arrivare nelle case di tutti.

Ha sempre immaginato di lavorare nell'azienda di famiglia o ha cambiato idea negli anni?

No, non sempre. Infatti il primo anno finiti gli studi (all'Istituto Bona indirizzo ragioneria) ho lavorato in uno studio commercialista. Sa come ho iniziato? Un venerdì sera, mi ricordo ancora che erano le 20, ho provato di nascosto dal resto della famiglia a fare un uovo di Pasqua con l'ignoranza che avevo 15 anni fa nel mondo del cioccolato. Uscì un uovo nel quale non combaciavano le due metà e che soprattutto pendeva tutto da una parte. Ricordo però lo stupore di mio papà e lo sguardo divertito di mio fratello... Ecco ho cominciato così. Poi la mia testardaggine nel riuscirci mi ha portato a specializzarmi e ad essere come sono ora.

Una domanda forse scontata, ma quasi d'obbligo: come riesce a coniugare lavoro, famiglia e amministrazione?

Eh, questo sicuramente richiede molti sacrifici. C'è necessità di una buona organizzazione ed un grande supporto familiare. Sono del parere però che molte volte è più il pensiero di non farcela che ci blocca, rispetto a ritrovarsi nel mezzo e muoversi per passare oltre.

C'è un filo comune che lega la sua vita al suo lavoro ai suoi impegni come primi cittadino?

Sì, il mio modo di essere e di affrontare la mia vita. Io sono legatissima alle soddisfazioni personali, sia mie che quelle delle altre persone, e questo mi porta a volere arrivare a degli obiettivi concreti sia in campo lavorativo che amministrativo ma anche personale.

Quanto è importante per lei oggi che un'azienda crei un ambiente di lavoro che supporti la maternità?

Beh siamo un'azienda che ha due terzi del personale tutto al femminile. La donna ha diritto ad essere mamma, e ha diritto ad avere supporto da parte del proprio datore di lavoro. Siamo nel 2024, dovremmo aver preso tutti coscienza che l'ignoranza in merito non è più concessa da parte delle donne.

La sua azienda è sempre stata all'avanguardia ma senza mai accantonare la tradizione. Come risponde il mercato a questo vostro modo di lavorare? Quanto conta la tradizione nel mercato dei dolciumi?

Conta, perchè io racconto una storia, tramandata nel tempo e conservata gelosamente. Specialmente oggi il mercato richiede questo. E la nostra politica è quella di rimanere dei piccoli artigiani, scontentando molti forse durante le festività perchè non riescono ad avere prodotto sufficiente, ma questo attesta il nostro modo di lavorare che non è quello di fare carriera, appunto, ma quello di offrire un prodotto di qualità alla portata di tutti.

Lei è cresciuta anche in una famiglia numerosa, che consiglio si sentirebbe di dare alle donne che scelgono di non aver figli per timore di non fare carriera?

Una follia. La carriera è un sacrificio come anche avere dei figli, ma bisogna avere la volontà di fare combaciare entrambe le cose. I figli non hanno bisogno di essere soffocati di attenzioni, ma del nostro amore e del nostro giusto insegnamento.

Fonte: News Biella