La nuova disposizione, consentirà “ai cittadini di paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme di diritti per i lavoratori di Paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro”. Recependo la direttiva, anche l’Italia, come gli altri partner europei, sarà obbligata a esaminare le domande di autorizzazione di cittadini stranieri a soggiornare e lavorare sul territorio, potendo contare su un solo iter burocratico per la messa in regola del proprio stato di lavoratore proveniente dall’area fuori Ue. Le tempistiche di concessione delle autorizzazioni: passa da 40 a 60 giorni il tempo necessario per il rilascio del nulla osta all’ingresso per motivi di lavoro – concesso dalla prefettura