Il tema dell’esposizione nasce dall’incontro tra due eccellenze della tradizione e della storia italiana nonché veronese: il vino e l’arte, che verranno raccontati attraverso il mito, la religione, il rapporto con l’uomo e le sue emozioni, il lavoro e la rappresentazione della natura. Dalla figura di Bacco, dio dell’ebbrezza e della follia, agli episodi del Vecchio e del Nuovo testamento, dai piaceri dei sensi alle rappresentazioni dei mesi e delle stagioni attraverso il lavoro in vigna, sono numerosissimi e antichissimi i legami tra il vino e la cultura italiana (i Greci chiamavano la penisola italiana Enotria: terra del vino). Tali legami sono stati rappresentati e narrati con approcci diversi dagli artisti in ogni epoca, dall’antichità etrusca, greca e romana, passando per il medioevo cristiano, dove la vite e il vino si sono caricati di significati sacri, arrivando quindi alla modernità con il Rinascimento, il Seicento, fino al Noveceto e ai giorni nostri. Un mosaico di espressioni che permetterà un favoloso excursus all’interno della rappresentazione del vino nell’arte, ai suoi significati e alle sue molteplici interpretazioni. La mostra sarà organizzata in cinque sezioni tematiche tra loro collegate, che svilupperanno il tema del vino attraverso le opere di grandi artisti tra cui Luca Giordano, Guido Reni, Annibale Carracci, Rubens, Ribera, Jacob Jordaens, Poussin, Sebastiano Ricci, Tiepolo, Picasso, Depero, Morandi, De Pisis e Guttuso solo per citarne alcuni. Non solo l’opera di artisti italiani quindi, ma anche quella di maestri straneri che offriranno l’affascinante punto di vista di chi ha avuto uno stretto rapporto con l’Italia e i suoi aspetti “enologici”, sia coma vera e propria frequentazione sia come semplice vicinanza culturale.
Verona Palazzo della Gran Guardia
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