La conferenza racconta le abitudini alimentari degli Egizi, per nulla lontane dalla nostra moderna dieta mediterranea. Le fonti documentarie, numerose e ricche: le epigrafiche e lessicografiche, le greche, le evidenze archeologiche, la documentazione artistica, le analisi chimiche e fisiche. Ma sono soprattutto i reperti archeologici restituiti dagli scavi, le pitture ed i rilievi delle tombe che raffigurano scene di vita quotidiana e produzioni di cibi e bevande, unitamente alle stele funerarie, agli oggetti con funzione magica permettono di capire cosa mangiavano e cosa bevevano. In molte occasioni possiamo riprodurre la filiera alimentare, partendo dal seme, fino ad arrivare al prodotto ed al suo contenitore. Tutto questo è possibile grazie al forte credo nell’aldilà: gli egizi infatti pensavano che la vita non terminasse dopo la morte, ma che questa fosse un passaggio verso un’altra realtà, simile a quella che avevano fino a quel momento vissuto. Per questo, nei corredi funerari delle tombe era bene deporre tutte le cose di cui si godeva in vita, abbondanti cibi e bevande, che dovevano garantire al defunto di sopravvivere nell’aldilà e che sono arrivati fino ai giorni nostri. L’ingresso è libero.