La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata al Simbolismo, uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale. Fino al 5 giugno sarà visitabile una rassegna di valore, ricca anche per la varietà che tiene conto nel tempo e nell’ampiezza tematica della complessità di una categoria artistica non riducibile ad un solo movimento artistico. Un’occasione che merita. È un’occasione di grande pregio la mostra sul Simbolismo appena aperta a Milano che rende conto sul filo conduttore de I fiori del male di Charles Baudelaire di una rivoluzione espressiva prima che artistica che si è stemperata e declinata nel tempo, attraversando il passaggio del secolo. Il Simbolismo è un movimento complesso decisamente moderno, se non post-moderno, che però non ha il carattere di avanguardia, modaiolo e passeggero come altri fenomeni dirompenti ma circoscritti nel tempo. Il Simbolismo recupera l’antico, anzi l’arcaico, il mito nella sua origine semantica – di racconto, narrazione orale, indefinita autentica e non semplicemente veritiera come la storia – ma si getta nella contemporaneità del travaglio esistenziale dell’uomo contemporaneo: il flusso sentimentale diventa erotico, il visibile si opacizza per lasciare spazio all’invisibile dell’inconscio che è sogno e delirio insieme. www.mostrasimbolismo.it